Lungo la prima tappa della Via delle Sorelle si può arrivare alla Chiesa di San Rocco, scendendo il Sentiero delle Croci, fino il centro storico di Gussago. Da qui si noterà sulla collina la chiesetta, intitolata al Santo pellegrino. 

Costruita a partire dal 1400, grazie ad una porzione che indicherebbe un tempio preesistente più piccolo, sarebbe stata eretta in occasione di un ex voto del comune di Gussago a seguito di un’epidemia di peste. Fu quindi intitolata a San Rocco, protettore degli ammalati. 

La chiesa è a navata unica, coperta da un’ampia volta a botte, lievemente ribassata. Il campanile possiede caratteristiche di stile romanico. Ancora oggi dalla chiesetta è possibile godere di una vista panoramica sul paese. 

Composto da un piccolo nucleo di edifici rurali, il Borgo del Maglio contiene ben due sedi museali: il Museo Il Maglio Averoldi e la Casa Museo Pietro Malossi. 

Il primo è una fucina del XV secolo, significativo delle origini artigiane della Franciacorta. Databile al 1080 secondo documenti storici, il Maglio è composto da un insieme di strutture, tra cui un fabbricato a due piani fuori terra, utilizzato per la lavorazione del ferro. Al suo interno, la ruota idraulica è ancora funzionante, e consente muovere il maglio e di assistere alla lavorazione del metallo, grazie alle dimostrazioni dal vivo degli «artigiani del ferro». Questi rappresentano l’ultima testimonianza dell’arte del bruzafèr, la lavorazione del ferro per produrre attrezzi ed elementi di arredo. Nel Maglio sono contenute anche le realizzazioni e gli attrezzi del maestro forgiatore Andrea Averoldi. 

Nel secondo museo – la Casa Pietro Malossi - è custodita una collezione privata di beni culturali: mobili, stampe e quadri, fino ad arrivare ad una selezione di armi bianche e da fuoco. Pietro Malossi fu un incisore che divenne antiquario, e la sua Casa Museo è stata inserita nel 2009 alla Raccolta Museale della Regione Lombardia. Numerose le testimonianze di chi l’ha conosciuto, come Francesco Gino Medici, a cui è dedicata una sala. Accanto alla Casa Museale e alla collezione permanente, due sale ospitano periodicamente delle mostre temporanee.  

Per gli orari e i giorni di apertura controllare qui. È possibile anche organizzare visite guidate e laboratori per scuole o per gruppi.  

Conosciuto anche come Balota del Coren, è uno dei punti panoramici più suggestivi della Via delle Sorelle. Si tratta di un affaccio da brivido su uno sperone di roccia a 615 metri d’altezza, che si protende verso il lago. 

Raggiungibile partendo dal paese di Provaglio d’Iseo, una volta in cima lo spettacolo è garantito e gli appassionati di fotografia avranno di che sbizzarrirsi: si può godere della vista della Franciacorta, della parte meridionale del lago d’Iseo e delle Torbiere del Sebino viste dall’alto. La vista è mozzafiato non solo nel periodo estivo: anche in quello invernale si possono scoprire angoli sorprendenti, se la giornata è limpida.

La credenziale della Via delle Sorelle garantisce l’ingresso gratuito alle Torbiere del Sebino. Riserva naturale con una biodiversità eccezionale, è considerata una «zona umida di importanza internazionale». Si estende per circa 360 ettari, e comprende i paesi d’Iseo, di Provaglio d’Iseo e di Corte Franca. Visitando la riserva, si attraversa nel silenzio un territorio acquitrinoso e paludoso, tra canneti e specchi d’acqua. 

Nell’area palustre vivono uccelli acquatici anche molto rari, come l’airone rosso e il tarabusino, ma anche cormorani e cigni reali, facendo del posto un punto di ritrovo per gli appassionati di birdwatching. Oltre ad uccelli, sono presenti mammiferi (toporagno, moscardino) e pesci (tinca, luccio, carpa, pesce gatto). 

Tra i canneti, le Lame (zona centrale di praterie umide) e le Lamette (laguna direttamente sul lago) si sviluppa un vero mosaico ecologico, che accoglie tantissime specie vegetali, tra cui alcune piante esotiche. 

Costeggiando il centro abitato di Adro, e passando per la Chiesa di Santa Maria Assunta e la Chiesa di S. Giovanni Battista, si può prendere una deviazione per visitare la «Via Crucis» di Padre Costantino Ruggeri. 

Disegnata dall’artista francescano che porta il suo nome, la «Via Crucis» è composta da quindici mosaici fatti con smalti a base di pasta di vetro. L’artista, nato proprio a Adro, ha voluto che i mosaici che contrassegnano le stazioni fossero dotati della medesima luce, dai colori puri e trasparenti, delle sue vetrate di vetro soffiato e piombo. Una chicca artistica che vale una visita. 

La Via delle Sorelle incrocia molti altri cammini e tra questi c’è il Sentiero Verde dell’Oglio, che in territorio franciacortino solca l’aperta campagna, tra rogge e seriole. 

Attraversato il centro storico di Capriolo, il percorso costeggia il fiume Oglio sul Sentiero Verde, fino al Comune di Paratico, al confine con Sarnico. Lungo il percorso è stato istituito il Parco regionale dell’Oglio Nord, un’area protetta caratterizzata da un paesaggio fluviale che cambia a seconda delle stagioni. 

L’itinerario – lungo circa 100 km - segue principalmente strade campestri, ma prosegue anche lungo i boschi, con il silenzio a fare da padrone. Soffermarsi a scrutare questo paesaggio è significativo, perché proprio questi territori furono teatro di contese tra bergamaschi e bresciani per il controllo del fiume, specialmente a Pontoglio. Un bel contrasto, per fortuna, con il presente, che vede le due città che sigillano la loro sorellanza. 

Attraverso il percorso parallelo della Ciclovia dell’Oglio, il Sentiero Verde si può coprire anche in bicicletta. La tappa finale del Sentiero è Ostiano, comune vicino a Canneto sull’Oglio. 

Per visitare la Chiesa, occorre arrivare a Credaro attraverso il percorso ciclopedonale Sottocorna a Villongo. Procedendo in direzione ovest dal centro storico di Credaro, si arriva alla Chiesa di San Giorgio. La struttura sarebbe sorta attorno all’XI secolo, poi ampliata e decorata in epoche diverse. La sua esistenza viene accertata da un documento risalente al 1260.  

Con abside semicircolare di epoca medievale e architettura romanica, la Chiesa è divisa in tre campate. In corrispondenza dell’uscita laterale, si presenta un’importante edicola esterna con un ciclo di affreschi dipinti da Lorenzo Lotto nel 1525, raffiguranti la Natività con i santi Rocco e Sebastiano. Le modeste dimensioni dell’edificio consentono ai visitatori di apprezzare meglio la ricchezza e i colori degli affreschi. Tra gli altri, spiccano quello raffigurante l'Annunciazione, risalente all’XI secolo, la Madonna della Misericordia, e quello con San Giorgio a cavallo che uccide il drago.  

La Chiesa di San Giorgio ha mantenuto il titolo parrocchiale fino al 1587. Le decorazioni e l’intera struttura sono quelle originarie della fine del Cinquecento. 

Dopo la stazione di Albano Sant’Alessandro, la Via delle Sorelle prosegue sul Monte San Giorgio e sui Monti di Argon, fino a via Collina Alta. 

Sul Colle d’Argon, detto anche eremo di Santa Maria, sorge l’omonima la chiesa silvestre, un tempo di pertinenza dell’antica abbazia benedettina di San Paolo d’Argon. Edificata su un tempio pagano, la chiesa fu più volte trasformata e decorata per volontà degli abati cassinesi. 

Nel 1617 furono realizzati gli affreschi del pittore bergamasco Pietro Baschenis, raffiguranti Assunzione della Vergine, Natività di Gesù, e Presentazione di Maria al Tempio, oggi andati perduti.

Oggi l’Eremo è un luogo di pace dalla forte carica spirituale, dove il silenzio è quasi doveroso, così come il raccoglimento, che fa del luogo un posto sacro per i meditatori. Raggiungibile solamente a piedi, è circondato da boschi di castagni e querce.

Nelle giornate di sole è possibile posare lo sguardo sul profilo di Bergamo Alta, sulle cime delle Alpi bergamasche, fino al Monte Rosa e agli Appennini. 

Sul Colle dei Pasta, dal nome dell’omonima famiglia nobile, tra le colline bergamasche sorge la chiesetta di San Cristoforo, risalente al Seicento. Situata nel piccolo comune di Torre dè Roveri, è collegata al nobiliare Palazzo Frizzoni. 

Il piccolo edificio ospita al suo interno pitture del bergamasco Pietro Baschenis e reliquie. Particolare la volta a botte del presbiterio, dove un grande medaglione ovale presenta San Cristoforo in gloria tra gli angeli. La calda e luminosa pasta cromatica del pittore Baschenis è risaltata dal bianco degli stucchi, e crea l’effetto di uno scrigno di porcellana, contrastante con il paesaggio rurale al di fuori. Il luogo è anche detto della Santa Croce, perché al suo interno vi si trova una reliquia in legno della Santa Croce. 

L’ultima tappa della Via delle Sorelle permette di salire sulla storica funicolare che collega il centro di Bergamo e la Città Alta, meta finale di tutto il percorso. 

Progettata per la prima volta dall’ingegnere Alessandro Ferretti nel 1887, fu inaugurata nel 1912. La prima versione vede un impianto formato da due carrozze, che vengono mosse da una macchina a vapore. 

Pochi anni dopo, nel 1917, viene aggiunta una rotaia e i macchinari e le stazioni vengono ammodernate, con l’aggiunta di una sala d’attesa e di una balconata. 

La funicolare è lunga 630 metri e in pochi minuti copre un dislivello di 85 metri, con una pendenza massima del 52%. Salirci consente di raggiungere Bergamo Alta, e in particolare piazza Mercato delle Scarpe, adibita nel 1430 esclusivamente alla vendita di calzature.  

Dalla vettura è possibile assicurarsi una bella carrellata panoramica tra colli e pianura, dalla pianura padana agli Appennini, e tuffarsi in un pezzo di storia, attraversando le mura che un tempo difendevano la città di Bergamo dagli attacchi nemici.