Necessario arrestarsi a lungo innanzi allo stupore che suscita ancora oggi Villa Mazzucchelli, sperduta nella campagna di Ciliverghe. Costruita a metà del XVIII secolo dal noto letterato Giammaria Mazzucchelli, che rilevò la cinquecentesca casa padronale dei nobili Maggi) è l'unica in tutto il territorio lombardo ad essere caratterizzata da uno scenografico pronao di stampo palladiano. Un'architettura che si rivela espressione del crocevia artistico di quelle stagioni. Una villa lombarda nell'impostazione dello schema ad U, mentre lo scenografico pronao legato alle ville venete, è stato realizzato con l'impiego di sei colonne provenienti dall'antica chiesa di San Pietro de Dom (demolita per far nascere nel 1750 il Duomo nuovo di Brescia).
Circondata da un verde parco secolare: un parco all'italiana che si apre sul retro - vi si accede grazie ad una scalinata a doppia rampa - coprendo una superficie di circa 60.000 mq. La sua costruzione fu ultimata nel quale luogo prediletto ed amato dal noto letterato. Troneggia infine un vecchio cedro del Libano con quasi tre secoli di vita. Presenti ancora i resti di una fontana che ospitava un Nettuno, opera di Alessandro Callegari, è una precedente presenza di dieci grandi statue di Maschere, trafugate dopo la seconda guerra mondiale.
Stupiscono le dimensioni sempre armoniose ma notevoli della villa, con il grande pronao palladiano e il decorato timpano triangolare. All'interno si ammirano lo scenografico salone centrale e le sale adiacenti con arredi e oggetti d'epoca nell'originaria collocazione, e con gli affreschi scenografici di Francesco Savanni alternati ad alcune sculture del Settecento. L'edificio ospita anche due originali collezioni museali: il museo della moda e quello del vino e del cavatappi.
Marcello Zane